Strano titolo 'n'evero?
Oggi hanno organizzato il mio matrimonio con Roxy, un'amica. Volete sapere come? No? Ve lo dico lo stesso!
La sposa: abito rigorosamente blu acceso (evidenziatore), con strascico chilometrico;
Lo sposo: abito giallo Titti;
La musica: House, compresa la marcia nuziale; piggi vocalist;
Gli invitati: devono essere vestiti in Verde fosforescente, gli imbucati vengono selezionati dal buttafuori (tale Piggi);
La chiesa: fiori arancioni (rose, margherite, fiori di pesco, tutto purchè sia arancione)
Il prete: ben vestito fino alla cinta, oltre vestito solo di mutandoni bianchi con i personaggi della disney
I regali: nella lista nozze ci saranno solo ed esclusivamente preservativi (praticamente una fornitura a vita, se non fosse che hanno una scadenza... deducetene voi le conseguenze);
La luna di miele: al polo nord, dove c'è la casa di Babbonatale che per consegnare i regali quest'anno prenderà la 500 lasciando a casa le renne, che verranno abilmente... "amate" dagli gnomi di Babbonatale sul tetto della casa;
La prima notte:
- Biancheria di lei: completo di lattice nero corredato di frusta;
- Biancheria di lui: un bicchiere di plastica.
Credo di non essermi scordato niente...
Beh, che ve ne pare?! Bello questo matrimonio no?! :D
Ora aspetto di sentire l'addetta al catering, vi farò sapere le decisioni, tanto pago tutto io...!
venerdì 12 settembre 2008
mercoledì 3 settembre 2008
Sull'amore
E' un po' lunghetto, lo so, ma permettetemi di proporvi questo passo de "La gaia scienza" di Nietzsche.
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Quante cose non son chiamate amore!
Cupidigia e amore: come sentiamo diversamente ognuna di queste parole! - e tuttavia potrebbe essere lo stesso istinto che riceve due volte un nome, la prima volta diffamato dal punto di vista di coloro che già posseggono, nei quali l'istinto s'è un po' pacificato e che ora sono in timore per il loro "possesso"; la seconda, dal punto di vista degli inappagati, degli assetati e quindi glorificato come "buono".
Il nostro amore per il prossimo - non è un anelito verso una nuova proprietà? E non è tale anche il nostro amore del sapere, della verità? E in genere ogni nostro anelito verso cose nuove? Poco per volta proviamo fastidio per ciò che è vecchio, posseduto in tutta sicurezza, e ritorniamo a tendere le mani; perfino il più bel paesaggio, dove abbiamo vissuto per tre mesi, non è più certo del nostro amore, e un qualche lido lontano attira la nostra cupidigia: il possesso viene per lo più diminuito dal possedere.
Il piacere di noi stessi vuole mantenersi in vita, trasformando sempre ogni volta in noi stessi qualcosa di nuovo - questo appunto significa possedere. Essere sazi di un possesso vuol dire essere sazi di noi stessi. (Si può soffrire anche del troppo - anche la bramosia di dissipare, di dispensare può attribuirsi il nome onorifico di amore). Quando vediamo soffrire qualcuno, utilizziamo volentieri l'occasione offerta in quel momento per impossessarci di lui: così fa, per esempio, il benefattore e il compassionevole; anch'egli chiama "amore" la bramosia suscitata in lui di un nuovo possesso, e vi attinge il suo piacere, come dall'arridere di una nuova conquista.
Ma quanto mai chiaramente si tradisce l'amore dei sessi come impulso alla proprietà: l'amante vuole l'incondizionato, esclusivo possesso della persona da lui ardentemente desiderata; vuole un potere assoluto tanto sulla sua anima che sul suo corpo, vuole essere amato lui solo e insediarsi nell'anima dell'altro e signoreggiarvi come il bene più alto e più desiderabile. Se si pone mente al fatto che ciò non è altro se non escludere tutto il mondo da un bene prezioso, da una sorgente di felicità e di piacere; se si considera che l'amante mira ad impoverire e spogliare ogni altro concorrente e che vorrebbe diventare il drago del suo prezioso tesoro, essendo il più spietato ed egoista di tutti i "conquistatori" e i predatori; se si tiene finalmente presente che allo stesso amante tutto il resto del mondo appare indifferente, pallido, senza valore, e che egli è pronto a fare ogni sacrificio, a sconvolgere ogni ordinamento, a mettere in secondo piano ogni interesse; ci si meraviglierà effettivamente che questa selvaggia avidità di possesso e questa ingiustizia dell'amore sessuale sia stata a tal punto esaltata e divinizzata, come è accaduto in tutti i tempi, e che anzi da questo amore si sia ricavato il concetto di amore come contrapposto all'egoismo, mentre è forse proprio l'espressione più spregiudicata dell'egoismo stesso.
Evidentemente i nullatenenti e i bramosi di possesso - ce ne sono sempre stati troppi - hanno coniato questo uso verbale. Coloro ai quali in questo campo era stato concesso molto possesso e sazietà, hanno, sì, lasciato cadere di tanto in tanto una parola sul "demone delirante", come quell'Ateniese, più amabile e amato di tutti, che fu Sofocle: ma Eros rise in ogni tempo di questi tali maldicenti - proprio loro sono stati sempre i suoi più grandi prediletti. - C'è sì, qua e là sulla terra, una specie di prosecuzione dell'amore dove quell'avida bramosia che hanno due persone l'una per l'altra cede a un desiderio e a una cupidigia nuovi, a una più alta sete comune per un ideale che li trascende: ma chi conosce quest'amore, chi lo ha profondamente vissuto? Il suo vero nome è amicizia.
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Questo è quanto, a me è piaciuto parecchio. Voi che ne dite?
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Quante cose non son chiamate amore!
Cupidigia e amore: come sentiamo diversamente ognuna di queste parole! - e tuttavia potrebbe essere lo stesso istinto che riceve due volte un nome, la prima volta diffamato dal punto di vista di coloro che già posseggono, nei quali l'istinto s'è un po' pacificato e che ora sono in timore per il loro "possesso"; la seconda, dal punto di vista degli inappagati, degli assetati e quindi glorificato come "buono".
Il nostro amore per il prossimo - non è un anelito verso una nuova proprietà? E non è tale anche il nostro amore del sapere, della verità? E in genere ogni nostro anelito verso cose nuove? Poco per volta proviamo fastidio per ciò che è vecchio, posseduto in tutta sicurezza, e ritorniamo a tendere le mani; perfino il più bel paesaggio, dove abbiamo vissuto per tre mesi, non è più certo del nostro amore, e un qualche lido lontano attira la nostra cupidigia: il possesso viene per lo più diminuito dal possedere.
Il piacere di noi stessi vuole mantenersi in vita, trasformando sempre ogni volta in noi stessi qualcosa di nuovo - questo appunto significa possedere. Essere sazi di un possesso vuol dire essere sazi di noi stessi. (Si può soffrire anche del troppo - anche la bramosia di dissipare, di dispensare può attribuirsi il nome onorifico di amore). Quando vediamo soffrire qualcuno, utilizziamo volentieri l'occasione offerta in quel momento per impossessarci di lui: così fa, per esempio, il benefattore e il compassionevole; anch'egli chiama "amore" la bramosia suscitata in lui di un nuovo possesso, e vi attinge il suo piacere, come dall'arridere di una nuova conquista.
Ma quanto mai chiaramente si tradisce l'amore dei sessi come impulso alla proprietà: l'amante vuole l'incondizionato, esclusivo possesso della persona da lui ardentemente desiderata; vuole un potere assoluto tanto sulla sua anima che sul suo corpo, vuole essere amato lui solo e insediarsi nell'anima dell'altro e signoreggiarvi come il bene più alto e più desiderabile. Se si pone mente al fatto che ciò non è altro se non escludere tutto il mondo da un bene prezioso, da una sorgente di felicità e di piacere; se si considera che l'amante mira ad impoverire e spogliare ogni altro concorrente e che vorrebbe diventare il drago del suo prezioso tesoro, essendo il più spietato ed egoista di tutti i "conquistatori" e i predatori; se si tiene finalmente presente che allo stesso amante tutto il resto del mondo appare indifferente, pallido, senza valore, e che egli è pronto a fare ogni sacrificio, a sconvolgere ogni ordinamento, a mettere in secondo piano ogni interesse; ci si meraviglierà effettivamente che questa selvaggia avidità di possesso e questa ingiustizia dell'amore sessuale sia stata a tal punto esaltata e divinizzata, come è accaduto in tutti i tempi, e che anzi da questo amore si sia ricavato il concetto di amore come contrapposto all'egoismo, mentre è forse proprio l'espressione più spregiudicata dell'egoismo stesso.
Evidentemente i nullatenenti e i bramosi di possesso - ce ne sono sempre stati troppi - hanno coniato questo uso verbale. Coloro ai quali in questo campo era stato concesso molto possesso e sazietà, hanno, sì, lasciato cadere di tanto in tanto una parola sul "demone delirante", come quell'Ateniese, più amabile e amato di tutti, che fu Sofocle: ma Eros rise in ogni tempo di questi tali maldicenti - proprio loro sono stati sempre i suoi più grandi prediletti. - C'è sì, qua e là sulla terra, una specie di prosecuzione dell'amore dove quell'avida bramosia che hanno due persone l'una per l'altra cede a un desiderio e a una cupidigia nuovi, a una più alta sete comune per un ideale che li trascende: ma chi conosce quest'amore, chi lo ha profondamente vissuto? Il suo vero nome è amicizia.
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Questo è quanto, a me è piaciuto parecchio. Voi che ne dite?
martedì 26 agosto 2008
Evoluzione, Rivoluzione, Cambiamento
Sono tutte parole che con sfumature diverse simboleggiano la stessa cosa: Mutamento.
Si si, tutto cambia, non c'è niente da fare. Non possiamo impedire al tempo di trascorrere, ai fiumi di erodere la roccia, al vento di piegare i rami degli alberi. Tantomeno possiamo imporci sugli avvenimenti della vita per evitare che essi accadano così come devono.
Effettivamente è un po' contorto e forse non particolarmente corretto, ma il senso credo si colga. Tutto ciò che è umano cambia nel tempo: lineamenti, voce, carattere... emozioni.
Il concetto di amicizia stesso si evolve all'interno della mente umana e si esprime in modi sempre diversi e nuovi. Un giorno ci si limita ad uscire assieme, farsi quattro risate sotto il sole o davanti ad un caffé, o una birra perché no! Il giorno dopo ci sono centinaia e centinaia di kilometri fra gli amici, e questo rapporto non può fare altro che adattarsi, trasformandosi in un'amicizia telefonica relativamente "limitata".
Limitata, si, perché a quel punto diventa difficile vedersi solamente per fare due chiacchiere. Capita molto raramente che si alzi il telefono solamente per scambiare qualche parola, perché si teme sempre di disturbare l'altro/a, di conseguenza ci si limita a telefonare quando c'è qualcosa di "importante" da dirsi: un esame, un compleanno, un avvenimento particolare fuori dall'ordinario...
Ci sono amicizie che in questo modo decadono, lentamente ma inesorabilmente, fino a quando nessuno dei due si prende più la briga di informare l'altro.
Ci sono amicizie, invece, che perdurano inattaccabili. C'è inoltre un'altra distinzione, all'interno di questo settore: è pensiero comune che ci si accorge di quanto si voglia bene ad una persona solamente quando la si perde, di conseguenza la distanza potrebbe far diventare questa "amicizia" qualcosa di più, una "cotta" o peggio ancora un "amore".
L'altra strada è un sentimento puro e sincero, simile a quello di fratellanza.
In più, vedo un ulteriore ramificazione nel primo braccio: una cesura netta del rapporto, per il rifiuto di uno dei due, oppure una curva che ricollegi con il sentimento "fraterno".
Tutto questo per dire che in tutti questi anni ho avuto realmente poche amicizie rimaste tali, delle quali posso fidarmi, e con le quali confidarmi.
A tutti questi amici, a tutte queste amiche io voglio dire grazie! Grazie per aver fatto capolino nella mia vita e grazie per esserci rimasti; grazie per ascoltarmi e sopportarmi, grazie per starmi accanto per ciò che sono! :)
Si si, tutto cambia, non c'è niente da fare. Non possiamo impedire al tempo di trascorrere, ai fiumi di erodere la roccia, al vento di piegare i rami degli alberi. Tantomeno possiamo imporci sugli avvenimenti della vita per evitare che essi accadano così come devono.
Effettivamente è un po' contorto e forse non particolarmente corretto, ma il senso credo si colga. Tutto ciò che è umano cambia nel tempo: lineamenti, voce, carattere... emozioni.
Il concetto di amicizia stesso si evolve all'interno della mente umana e si esprime in modi sempre diversi e nuovi. Un giorno ci si limita ad uscire assieme, farsi quattro risate sotto il sole o davanti ad un caffé, o una birra perché no! Il giorno dopo ci sono centinaia e centinaia di kilometri fra gli amici, e questo rapporto non può fare altro che adattarsi, trasformandosi in un'amicizia telefonica relativamente "limitata".
Limitata, si, perché a quel punto diventa difficile vedersi solamente per fare due chiacchiere. Capita molto raramente che si alzi il telefono solamente per scambiare qualche parola, perché si teme sempre di disturbare l'altro/a, di conseguenza ci si limita a telefonare quando c'è qualcosa di "importante" da dirsi: un esame, un compleanno, un avvenimento particolare fuori dall'ordinario...
Ci sono amicizie che in questo modo decadono, lentamente ma inesorabilmente, fino a quando nessuno dei due si prende più la briga di informare l'altro.
Ci sono amicizie, invece, che perdurano inattaccabili. C'è inoltre un'altra distinzione, all'interno di questo settore: è pensiero comune che ci si accorge di quanto si voglia bene ad una persona solamente quando la si perde, di conseguenza la distanza potrebbe far diventare questa "amicizia" qualcosa di più, una "cotta" o peggio ancora un "amore".
L'altra strada è un sentimento puro e sincero, simile a quello di fratellanza.
In più, vedo un ulteriore ramificazione nel primo braccio: una cesura netta del rapporto, per il rifiuto di uno dei due, oppure una curva che ricollegi con il sentimento "fraterno".
Tutto questo per dire che in tutti questi anni ho avuto realmente poche amicizie rimaste tali, delle quali posso fidarmi, e con le quali confidarmi.
A tutti questi amici, a tutte queste amiche io voglio dire grazie! Grazie per aver fatto capolino nella mia vita e grazie per esserci rimasti; grazie per ascoltarmi e sopportarmi, grazie per starmi accanto per ciò che sono! :)
Fratelli
E' proprio vero: fra fratelli ci si può scornare, picchiare, dirsene di tutti i colori, litigare fino a far sentire le urla due case più in la, ma non si riesce a non parlarsi.
Meglio, è possibile che non ci si parli per dei giorni, ma sicuramente non si può rimanere indifferenti.
Il legame che lega due fratelli cresciuti insieme è un filo che non può essere reciso. Nonostante i kilometri che li separano, sono sempre vicini e presenti l'uno per l'altro.
Non c'è che dire, per quanto io possa litigare con il mio brò, gli voglio un bene impossibile e so che posso sempre contare su di lui per qualunque cosa. :)
Meglio, è possibile che non ci si parli per dei giorni, ma sicuramente non si può rimanere indifferenti.
Il legame che lega due fratelli cresciuti insieme è un filo che non può essere reciso. Nonostante i kilometri che li separano, sono sempre vicini e presenti l'uno per l'altro.
Non c'è che dire, per quanto io possa litigare con il mio brò, gli voglio un bene impossibile e so che posso sempre contare su di lui per qualunque cosa. :)
domenica 24 agosto 2008
Avviso
Questo post è solamente per chiedere a tutti gli amici di evitare di fare benzina dall'agip di portanuova. E' complicato spiegare quale, quindi magari evitateli tutti. Ci lavorano delle persone che sono capaci solamente di offendere ed urlare davanti a decine di persone quando sanno di essere in torto.
martedì 12 agosto 2008
Le mezze somme
Direi che non posso ancora tirare le somme di questa estate, ma dato che siamo ormai a buon punto posso stimare una somma parziale.
Si si, direi proprio che è arrivato il momento di scrivere di nuovo. Perdonatemi se ho trascurato questo blog e i suoi lettori ( se siete ancora li ad aspettare i miei aggiornamenti, ovviamente! ), ma è stato un periodo piuttosto burrascoso e non ho avuto molto tempo di mettermi qui davanti al computer per... a... effettivamente non c'è stato il tempo fisico per sedermi davanti ad un computer.
Questo, per giunta, è tutto dire. Per me è praticamente impossibile stare lontano da un pc, probabilmente neanche volendo ci riuscirei.
Invece, invece questa volta è stato proprio così. In realtà è stato un periodo pieno di impegni, cose fondamentalmente di poco conto, o perlomeno di "normale amministrazione": uscite con gli amici, mare, libri, studio, film, litigate con mamma, ex amici... ex..
Beh si effettivamente la lista sarebbe lunga e potrebbe assomigliare a quella per la spesa. Vorrei evitare.
Sono parzialmente contento di come si stanno svolgendo queste vacanze, riesco a ritagliare del tempo per il divertimento, il tempo per il mare, il tempo per lo studio... si si, quest'estate riesco a gestirmi molto meglio.
Purtroppo, però, c'è sempre quel pallino che non manca mai quando sono qui a casa... e no, non sono gli abitanti di questa città balorda. Sono gli inconvenienti che, guarda te il caso quanto si diverte a giocare al gioco della bottiglia con me, guarda caso dicevo capitano sempre a me.
E' incredibile come tutti quanti aspettino me per litigare, per dirsene di cotte e di crude, per picchiarsi selvaggiamente. Non riesco a capacitarmi di questa cosa, probabilmente sarò io, forse li istigherò alla violenza.. non so cosa dire, so solo che quando ci sono io succedono le cose più assurde, ed ovviamente alla fine tocca a me rimettere a posto le cose.
Purtroppo, però, certe volte neanche la mia supercolla riesce ad aggiustare le fratture... non possono sempre appoggiarsi tutti a me.. anche io prima o poi cedo, anche io ho un limite di sopportazione, un limite oltre il quale per me tutto questo diventa sofferenza. Non so dove sia, non so se riuscirò mai ad arrivare a vedere questo limite, ma sono certo di una cosa: non voglio scoprire il mio limite. Sono piuttosto sicuro che se dovessi oltrepassare la soglia di non ritorno, potrei diventare simile ad una bomba atomica e devastare tutto quello che c'è attorno a me nel raggio di 100km...
---
Vabè, basta parlare di cose brutte. Vi racconto invece della fantastica mangiata di arrosticini di inizio settimana scorsa... Centoventi ( 120 ) arrosticini ( Rrustell', per i cultori della lingua ) in tre ( 3 ), ci siamo scofanati. Praticamente una pecora a testa! Wow, posso ancora sentirla belare dentro lo stomaco se affino l'udito.
E' stata veramente una fantastica serata assieme a quelle fantastiche persone cui sinceramente, devo dirlo, voglio bene. Si, è vero, voglio bene a quelle ragazze e a quei ragazzi: ho imparato a conoscerli e so che ognuno di loro, con i suoi pregi e con i suoi difetti, è una persona fantastica. Non importa se un giorno succederà qualcosa che mi farà stare male, ora c'è questa amicizia e sono felice di possederla!
Un grande abbraccio a voi.
----
Per finire... vi presento il campione di Munchkin... ME!! :D
Proprio si, scrivo in quest'orario balordo proprio perchè è appena finito il mini-torneo di Munchkin svoltoso in quel di San Silvestro dove dodici ( 12 ) baldi giovani e folli, ma soprattutto baldi... ma soprattutto folli, e perchè no, soprattutto giovani, si sono dati battaglia in questo gioco dove solo un eroe si eleva vincitore sollevando la sua motosega killa-orchi con gesti di stizza nei confronti dei propri avversari e sbeffeggiandoli con lunghe esclamazioni di vittoria!
Fra "3852 Orchi", "Saremo Ghoulosi" e "Draghi di plutonio" solamente un misero, semplicissimo, noiosissimo e comunissimo umano si è potuto alzare sulla propria sedia sventolando la carta vincente e sbraitare come un pazzo i suoi "Level Up! Level Up! Decimo! Decimo!... BICCHETEVE QUEEEE!"... Io!
Che dire.. non mi resta che augurarvi la buona notte e... buone botte!
PS: Si, stasera sono fuori di testa :)
PPS: Sono ancora pù fuori di testa di quello che può sembrare...
PPPS: Avete immaginato quanto posso essere fuori di testa questa sera, vero? Beh, non è ancora abbastanza
PPPPS: Quanto mi piacciono questi post scriptum! Sono proprio carini, e poi incuriosiscono il lettore a proseguire, hihihi.
PPPPPS: e poi ogni volta devi aggiungere una P, che figata *.*
PPPPPPS: Adesso cominciate a rendervi più o meno conto di quanto sono imbecille stanotte, eh?
PPPPPPPS: Eppure ho bevuto solamente un paio di bicchierini di vodka al melone...
PPPPPPPPS: mmmh... vodka al melone... bontà... *.* ... ah, ma dov'ero rimasto? Ah, si certo, che sono un caso disperato..
PPPPPPPPPS: potrei andare avanti così per tutta la notte fino a raggiungere il limite massimo di carattere immisibili!
PPPPPPPPPPS: ma comincio ad avere sonno, quindi penso di poterla chiudere qui.
PPPPPPPPPPPS: Avevo dimenticato di darvi la buona notte!
PPPPPPPPPPPPS: Buona notte!
Si si, direi proprio che è arrivato il momento di scrivere di nuovo. Perdonatemi se ho trascurato questo blog e i suoi lettori ( se siete ancora li ad aspettare i miei aggiornamenti, ovviamente! ), ma è stato un periodo piuttosto burrascoso e non ho avuto molto tempo di mettermi qui davanti al computer per... a... effettivamente non c'è stato il tempo fisico per sedermi davanti ad un computer.
Questo, per giunta, è tutto dire. Per me è praticamente impossibile stare lontano da un pc, probabilmente neanche volendo ci riuscirei.
Invece, invece questa volta è stato proprio così. In realtà è stato un periodo pieno di impegni, cose fondamentalmente di poco conto, o perlomeno di "normale amministrazione": uscite con gli amici, mare, libri, studio, film, litigate con mamma, ex amici... ex..
Beh si effettivamente la lista sarebbe lunga e potrebbe assomigliare a quella per la spesa. Vorrei evitare.
Sono parzialmente contento di come si stanno svolgendo queste vacanze, riesco a ritagliare del tempo per il divertimento, il tempo per il mare, il tempo per lo studio... si si, quest'estate riesco a gestirmi molto meglio.
Purtroppo, però, c'è sempre quel pallino che non manca mai quando sono qui a casa... e no, non sono gli abitanti di questa città balorda. Sono gli inconvenienti che, guarda te il caso quanto si diverte a giocare al gioco della bottiglia con me, guarda caso dicevo capitano sempre a me.
E' incredibile come tutti quanti aspettino me per litigare, per dirsene di cotte e di crude, per picchiarsi selvaggiamente. Non riesco a capacitarmi di questa cosa, probabilmente sarò io, forse li istigherò alla violenza.. non so cosa dire, so solo che quando ci sono io succedono le cose più assurde, ed ovviamente alla fine tocca a me rimettere a posto le cose.
Purtroppo, però, certe volte neanche la mia supercolla riesce ad aggiustare le fratture... non possono sempre appoggiarsi tutti a me.. anche io prima o poi cedo, anche io ho un limite di sopportazione, un limite oltre il quale per me tutto questo diventa sofferenza. Non so dove sia, non so se riuscirò mai ad arrivare a vedere questo limite, ma sono certo di una cosa: non voglio scoprire il mio limite. Sono piuttosto sicuro che se dovessi oltrepassare la soglia di non ritorno, potrei diventare simile ad una bomba atomica e devastare tutto quello che c'è attorno a me nel raggio di 100km...
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Vabè, basta parlare di cose brutte. Vi racconto invece della fantastica mangiata di arrosticini di inizio settimana scorsa... Centoventi ( 120 ) arrosticini ( Rrustell', per i cultori della lingua ) in tre ( 3 ), ci siamo scofanati. Praticamente una pecora a testa! Wow, posso ancora sentirla belare dentro lo stomaco se affino l'udito.
E' stata veramente una fantastica serata assieme a quelle fantastiche persone cui sinceramente, devo dirlo, voglio bene. Si, è vero, voglio bene a quelle ragazze e a quei ragazzi: ho imparato a conoscerli e so che ognuno di loro, con i suoi pregi e con i suoi difetti, è una persona fantastica. Non importa se un giorno succederà qualcosa che mi farà stare male, ora c'è questa amicizia e sono felice di possederla!
Un grande abbraccio a voi.
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Per finire... vi presento il campione di Munchkin... ME!! :D
Proprio si, scrivo in quest'orario balordo proprio perchè è appena finito il mini-torneo di Munchkin svoltoso in quel di San Silvestro dove dodici ( 12 ) baldi giovani e folli, ma soprattutto baldi... ma soprattutto folli, e perchè no, soprattutto giovani, si sono dati battaglia in questo gioco dove solo un eroe si eleva vincitore sollevando la sua motosega killa-orchi con gesti di stizza nei confronti dei propri avversari e sbeffeggiandoli con lunghe esclamazioni di vittoria!
Fra "3852 Orchi", "Saremo Ghoulosi" e "Draghi di plutonio" solamente un misero, semplicissimo, noiosissimo e comunissimo umano si è potuto alzare sulla propria sedia sventolando la carta vincente e sbraitare come un pazzo i suoi "Level Up! Level Up! Decimo! Decimo!... BICCHETEVE QUEEEE!"... Io!
Che dire.. non mi resta che augurarvi la buona notte e... buone botte!
PS: Si, stasera sono fuori di testa :)
PPS: Sono ancora pù fuori di testa di quello che può sembrare...
PPPS: Avete immaginato quanto posso essere fuori di testa questa sera, vero? Beh, non è ancora abbastanza
PPPPS: Quanto mi piacciono questi post scriptum! Sono proprio carini, e poi incuriosiscono il lettore a proseguire, hihihi.
PPPPPS: e poi ogni volta devi aggiungere una P, che figata *.*
PPPPPPS: Adesso cominciate a rendervi più o meno conto di quanto sono imbecille stanotte, eh?
PPPPPPPS: Eppure ho bevuto solamente un paio di bicchierini di vodka al melone...
PPPPPPPPS: mmmh... vodka al melone... bontà... *.* ... ah, ma dov'ero rimasto? Ah, si certo, che sono un caso disperato..
PPPPPPPPPS: potrei andare avanti così per tutta la notte fino a raggiungere il limite massimo di carattere immisibili!
PPPPPPPPPPS: ma comincio ad avere sonno, quindi penso di poterla chiudere qui.
PPPPPPPPPPPS: Avevo dimenticato di darvi la buona notte!
PPPPPPPPPPPPS: Buona notte!
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