martedì 30 ottobre 2007

Pioggia

Pioggia che scende dal cielo, acqua che cade dalle nuvole fin sopra le nostre teste.
Pioggia che ieri ha bagnato i nostri capelli ed ha rinfrescato la nostra serata, e che continua a cadere imperterrita. Di tanto in tanto un lampo, un tuono lontano ci ricorda quanto siamo piccoli ed impotenti di fronte al mondo.

Seppur piccoli, oggi possiamo camminare sulla storia, possiamo posare i nostri piedi sulla stessa terra che i grandi Re dominarono e calpestarono, possiamo correre dove i migliori aurighi si sfidavano per la gioia del popolo romano. Ancora oggi osserviamo l'imponenza, la maestosità delle grandi opere architettoniche a volte meravigliandocene, altre volte semplicemente vedendole con occhio stanco o distratto, impegnati come siamo a complicarci la vita.

Passeggiare per una roma notturna come non l'avevo mai vista, meravigliarsi di vedere il vuoto attorno al Colosseo che si erge potente verso il cielo cupo e affronta la pioggia con una forza secolare. Camminare abbracciati l'un l'altra sotto l'Altare della Patria, sulla terra del Circo Massimo dove le bighe correvano veloci, ascoltare il rumore del Tevere che instancabile scorre nel suo letto, due passi e quattro risate.

Questa è la Roma che mi aspettavo: un sorriso, una carezza, un abbraccio.

lunedì 29 ottobre 2007

Ancora una volta

Domenica notte, ancora una volta le ore piccole.
Ormai sta diventando un'abitudine!

Maledetto cuoco! Io che pensavo di trasferirmi qui a Roma e di dimagrire un pochino, un po' per il fatto che non so cucinare benissimo un po' perchè sono costretto a camminare, non avendo mezzi propri!
Invece mi ritrovo a mangiare Fettuccine al forno, pollo e patate fritte, dolci e dolcetti!
Maledetto coinquilino con il pallino della cucina... Non si può fare questa vita, non si può, ma da domani tutti alla mensa universitaria!

Ad ogni modo, tralasciando il mangiare, fra qualche giorno si torna a casa... Eppure non ne ho voglia, non me la sento di tornare di nuovo in quell'ambiente ostile.
Ho trovato il mio habitat qui, nella capitale, in una casa dove sto più che bene, con ragazzi che si sono rivelati essere dei "piezz e core".

Rido e scherzo come non facevo da tempo, sia in casa che in facoltà.

Non ho la benchè minima voglia di ritornare nel posto dal quale sono fuggito a gambe levate, non voglio rientrare in quella camicia che mi stava stretta fin dall'inizio, fin da quando ho iniziato a comprendere me stesso e chi mi stava accanto.
Ora sto bene, qui, in un vestito fatto su misura per me, con tanto di cravatta e gemelli! Non voglio spogliarmente...

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01.30
Sto scoprendo tutte le mie carte... tutte... non l'avrei mai pensato... Sto rivelando TUTTO me stesso...

E' una strana sensazione...

domenica 28 ottobre 2007

Un sabato economico

Roma, sabato notte.
Nuova città, nuova vita, nuovo periodo di studi, nuovo ME.
Pur rimanendo sempre la stessa persona interiormente, con lo stesso carattere e gli stessi pregi, magari anche con gli stessi difetti seppur ci stia lavorando su, ma con la consapevolezza di essere un pochettino più grande.
Con la consapevolezza di essere lontano da casa, da solo, in una città che non conosco e senza amici, in una casa con altri ragazzi nella mia stessa situazione.

Qualcuno mi ha detto che sono stato molto coraggioso ad andare via dall'uscio natale, a liberarmi dell'ala protettrice che è quella materna, a lasciarmi alle spalle tutte le amicizie, a liberarmi di tutto quello che poteva rappresentare un peso nella mia nuova vita. Io non mi sento coraggioso, mi sento semplicemente rinato!

Si, sento una nuova forza che scorre nelle mie vene, ho gettato a terra la mia vecchia maschera per non indossarne più. Ma la cosa importante è che non ho lasciato cadere solo una croce da burattinaio, ma anche un pezzo che è stato importante nella mia adolescenza, ma che forse è stato anche un grande, grandissimo sbaglio.

E' vero, è servito per farmi crescere, per farmi sentire cose che non avrei mai immaginato, è servito a farmi rendere conto di com'è bello il mondo, a guardare ancora una volta con gli occhi di un bambino.
Ma gli occhi dei bambini vedono una realtà distorta, una verità che è sempre rose e fiori. Ed io mi sono stufato di vedere il mondo in questo modo, voglio osservarlo per quello che è, nei suoi lati bui e tenebrosi, in ogni pertugio oscuro e puzzolente, voglio poter scorgere il nero che c'è in una giornata uggiosa, in una giornata di pioggia!

Voglio vivere la vita con un solo obiettivo principale, quello di laurearmi in regola, in cinque anni, con il massimo dei voti ed il calcio in culo accademico!
Voglio farcela con le mie forze, costi quel che costi! Se per farlo devo rinunciare a qualche piacere, e sia!

Roma è grande, e sono sicuro che ci sono molti ragazzi che la pensano come me. Anzi, ne ho già trovati... e so che loro capiscono, che lei capisce, quello che provo, quello che sento dentro di me. L'ardore che ho nel corpo, che mi tiene sveglio fino a tarda notte nella preparazione della strada per il raggiungimento del mio obiettivo!

La capitale... ora ci sono anch'io!