martedì 30 ottobre 2007

Pioggia

Pioggia che scende dal cielo, acqua che cade dalle nuvole fin sopra le nostre teste.
Pioggia che ieri ha bagnato i nostri capelli ed ha rinfrescato la nostra serata, e che continua a cadere imperterrita. Di tanto in tanto un lampo, un tuono lontano ci ricorda quanto siamo piccoli ed impotenti di fronte al mondo.

Seppur piccoli, oggi possiamo camminare sulla storia, possiamo posare i nostri piedi sulla stessa terra che i grandi Re dominarono e calpestarono, possiamo correre dove i migliori aurighi si sfidavano per la gioia del popolo romano. Ancora oggi osserviamo l'imponenza, la maestosità delle grandi opere architettoniche a volte meravigliandocene, altre volte semplicemente vedendole con occhio stanco o distratto, impegnati come siamo a complicarci la vita.

Passeggiare per una roma notturna come non l'avevo mai vista, meravigliarsi di vedere il vuoto attorno al Colosseo che si erge potente verso il cielo cupo e affronta la pioggia con una forza secolare. Camminare abbracciati l'un l'altra sotto l'Altare della Patria, sulla terra del Circo Massimo dove le bighe correvano veloci, ascoltare il rumore del Tevere che instancabile scorre nel suo letto, due passi e quattro risate.

Questa è la Roma che mi aspettavo: un sorriso, una carezza, un abbraccio.

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