domenica 20 aprile 2008

In giro per Roma

Ieri mi sono reso conto di quanto sia bella Roma, ma non per i millemiliardi di monumenti che la appestano o per l'aria di vecchio che si respira fra le macerie di una civiltà ormai morta e seppellita da tonnellate di cemento.

E' la Roma nuova, quella dei parchi mantenuti con le unghia e con i denti, difesi strenuamente contro l'avanzata della tecnologia e dello tsunami edile.
E' la Roma che si vede tutti i giorni affacciandosi dalla finestra, quella che sentiamo quando andiamo a fare la spesa, quando ci fermiamo a comprare il giornale, quando portiamo a spasso il cane, quando soffermiamo per un attimo a guardare il cielo... quand'è stata l'ultima volta, voi di città, quand'è stata l'ultima volta che avete deciso di prendere un'oretta per stendervi su un praticello a guardare il cielo, ad immaginare come ragazzini sulla forma strana delle nuvole, a regalare una margherita di campo alla vostra donna? Da quanto non compite un gesto spontaneo, che vi venga da dentro e che non sia dettato da tutte le responsabilità che gravano su di voi, ad esempio svegliandovi un po' prima la domenica per fare una bella passeggiata all'aria aperta?
Sono stato a Villa Borghese e a Villa Ada. Né qui né lì ho visto molte persone, considerando la popolazione della capitale, e se ne ho viste erano stranieri.

Ecco, oggi ad esempio è una bellissima giornata. Il sole splende, qualche nuvoletta timida, bianca come la neve e che sembra avere la consistenza della panna, gira solitaria in un cielo che è veramente "azzurro cielo"! Prendete per mano la vostra compagna o il vostro compagno, alzate il telefono e chiamate i vostri amici, contattate quella ragazza che vi piace tanto... salite su un autobus o prendete la metro e godetevi l'aria fresca, la luce e la serenità che si possono trovare in un parco in mezzo agli alberi, sull'erbetta umida di rugiada.

Quando poi vi troverete stesi sul prato, infischiandovene della maglietta bianca che avete indosso, girate la testa e guardatela... guardate quella ragazza che avete accanto e sorridetele, fatela sentire amata, perché non è vero che "chi è troppo Amato, Amore non da".

Che bella che è Roma... eppure così triste...

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Sera!
Due passi ed eccoci al pub. Vuoto, ma che importa? è ancora presto.
Si ride, si scherza aspettando che cominci la musica. Intanto ordiniamo da bere, due Du Demon ed una bionda 0,4.
I primi ragazzi cominciano a prendere posto ai tavoli vicino al nostro, il monitor si accende e il dj si siede dietro la sua tastiera.
Si comincia, nessuno canta le prime canzoni, poi iniziano quelle a richiesta, le dediche. La musica sempre più alta, i canti si levano corali da ogni tavolo unendosi a quella dei bravi amatori che si alternano al microfono.
Non sono canzoni particolarmente allegre, o perlomeno non sono quelle che ti fanno cantare a squarciagola con la pancia appoggiata al davanzale della finestra e le braccia larghe per dilatare la cassa toracica. Sono quelle melodie che ti fanno riflettere, che ti fanno pensare alla tua vita, al tuo essere, al tuo rapporto con gli altri.
Così, tra una romantica e una di quelle che ti fa muovere tutto il corpo, prosegue la serata finché arriva l'ora di tornare a casa... Le ultime parole, le ultime risate e poi tutti a nanna. La notte è finita, il sole si affaccia annoiato sui tetti lanciando i primi raggi di luce.

Buongiorno Roma!

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