martedì 13 novembre 2007

Completo

A candle in the night.
A ray of light in my dark world.

Come un raggio di luce è emersa dall'acqua, che a rivoli scivola sul suo volto creando splendidi giochi di luce sulla sua pelle.
Il crine aderisce alle sue guance, le sue labbra dischiuse e nei suoi occhi uno splendore particolare.

La mano destra alta, fra l'indice e il pollice regge qualcosa, troppo piccolo per essere riconosciuto da quella distanza.

Dietro di lei s'intravede una forma rossa, un oggetto non più grande di un pugno a cui sembra mancare un pezzo, talmente piccolo da poter essere individuato solo grazie al contrasto che si viene a creare: un piccolo foro nero in una massa rossa.

Ora si gira verso di me, mi guarda con un sorriso... che non riesco a descrivere con le parole, che mi riempie l'anima e la mente.

Dopo aver raccolto l'oggetto alle sue spalle si avvicina lentamente, come se camminasse sulle nuvole, un brivido la percorre facendo fremere la sua pelle liscia.

Eccola, sempre più vicina, con la mano sempre alta a mostrare il suo minuscolo trofeo.
Lo riconosco, è lui, è l'ultimo pezzo, e nella sinistra tiene il mio cuore, a cui manca ancora quel minuscolo frammento che regge fra le dita.

E' davanti a me, ora, e mi guarda negli occhi. Le sue mani si avvicinano al mio viso, e lentamente, con emozione e dita tremanti fa scivolare la scheggia al suo posto.


E' intatto, è completo, è integro... è riuscita a trovarli tutti a tempo da record. La guardo negli occhi, scorgendo il mio riflesso nei suoi cristalli... è un attimo, la prendo fra le braccia. La bacio.

E' lei, l'instancabile che mi ha riportato a sorridere, che con la sua luce è riuscita a squarciare le tenebre.
E' lei che ha diradato le nuvole temporalesche che si ammassavano sopra la mia anima.
E' lei che mi si è gettata nell'oceano dove mi ero perso, e mi ha teso la mano per riportarmi a galla.

E' lei che mi ha prestato la sua aria per tornare a respirare.


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Ai nostri piedi tutta Roma, illuminata di gaudio.
Nella penombra i nostri occhi si sono incrociati.
Le nostre mani si sono sfiorate.
Le nostre labbra si sono unite nuovamente.
Il suo odore ancora una volta mi ha pervaso.
Posso ancora sentire il suo sapore mordendomi le labbra.

Le parole ferme in gola, l'emozione le blocca mettendo un fermo alle corde vocali. Più volte ho tentato di parlare, più volte ho aperto bocca. Poi, ancora una volta uno scoppio, una bomba che rompe ogni barriera.

"Ti Amo ..."

13-11-2007, da oggi ho tutto quello che potevo chiedere alla vita.


No, ho ancora di più.

Ho Lei.

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