giovedì 8 novembre 2007

Fiume : Emozioni

Cosa mi sta succedendo?
Cosa sta accadendo dentro di me?
Perchè sta succedendo tutto questo?

Non me lo aspettavo, non credevo che Roma mi avrebbe fatto questo effetto.
Sapevo di andare in una città diversa, più grande, più varia, con più persone.
Sapevo di essere solo, che avrei dovuto darmi da fare per trovare dei nuovi amici, per non restare da solo a piangermi addosso.

Qui, nella capitale, alla Sapienza, nella facoltà di Statistica ho trovato delle gran belle persone, e non solo...

La mia nuova vita è cominciata di botto, con un'esplosione di emozioni.
Mi sento strano, e anche se credo di aver già conosciuto questa "stranezza", è un sensazione che sembra talmente lontana da scomparire, quasi, lasciandosi dietro solo uno strascico impolverato, per essere soppiantata da questa nuova emozione, simile ma completamente dissimile.

Ecco, l'italiano che ho utilizzato non è propriamente corretto, ma non riesco a spiegarmi esattamente come vorrei. Ho tutti i concetti in mente, sottoforma di immagini ed emozioni, mi mancano le parole per esprimerle.
E' successo poche volte, da quando ho cominciato a scrivere ad un "certo livello", e questo mi lascia ancor più stranito.
So cosa provo, ma non riesco a definirlo con le parole.

Ieri sera il mio mondo si è capovolto ancora, ancora una volta mi sono ritrovato a testa in giù immerso in un fiume in piena che a gran velocità mi trascina verso una cascata. Eppure per quanta strada io creda di aver percorso, mi ritrovo sempre nello stesso punto a guardare quell'acqua minacciosa che si butta dal precipizio.
Ho paura. Ho paura che quel filo che mi tiene attaccato ad un ramo pendente si possa spezzare, o addirittura che tutto il legno possa cedere lasciandomi trascinare via dalla corrente... ancora...

Si, sono già scivolato giù una volta, pur non riportando ferite al livello fisico. "Solo" il mio cuore si è lacerato, si è frantumato in tanti pezzettini, così piccoli che non sono ancora riuscito a raccoglierli tutti.
Ed ora, qualcuno è arrivato accanto a me, mi ha guardato negli occhi e mi ha sorriso. Senza fare domande, senza dire una parola, si è chinato accanto a me ed ha cominciato a cercare i frammenti del mio cuore sparsi sul letto del fiume.
Io resto a guardarla, seduto sulla riva, con gli occhi sbarrati e le labbra socchiuse.
Non credo a quello che sto vedendo, non posso credere all'immagine che i miei occhi propongono al mio cervello.
Sono basito... stropiccio gli occhi, sbatto le palpebre: è un'allucinazione?
No, lei c'è ancora, ed è ancora lì. Non mi guarda ora, è impegnata nella cerca. Si tuffa, riemerge: a volte a mani vuote, altre con un piccolo pezzettino rosso in mano, sorridente.

Non capisco, o forse non voglio capire... Voglio godermi il momento, voglio assaporare ogni piccola sfumatura ed osservare ogni singolo raggio di luce che squarcia le tenebre in cui sono caduto in questi giorni.

Quella persona che sta cercando i rimasugli del mio cuore sta tentando di forare in tutti i modi quella coltre di nuvole che mi attanaglia, che mi stringe fino a soffocarmi, che non mi lascia vedere i colori del mondo trascinandomi in una visione in bianco e nero, in un vortice di pessimismo e malinconia.

E sono felice. Dopo tanto tempo sono
veramente felice.

Grazie...

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