mercoledì 28 novembre 2007

Still Alone

Sono dieci minuti che giro e rigiro fra le pagine del mio blog, che leggo e rileggo sempre gli stessi post.
Sono dieci minuti che butto davanti ad un monitor senza capire cosa fare.

Non riesco a ritrovare il dvd con l'unica musica che ho voglia di ascoltare adesso.
Mi manca Ecliptica, mi mancano i Sonata Arctica...

La cosa buona di questa giornata è che ho pensato tanto, ho pensato a me stesso e alla situazione contingente che sto vivendo.
Ho ponderato, ma non ho risolto niente.
Non ho capito nulla, non sono giunto ad una conclusione su quello che c'è dentro di me.


E' come se dentro di me ci fosse un bambino che piange, che strilla lacrime, che urla la sua tristezza e la sua solitudine.
Sbraita e si agita, ma nessuno lo sente, nessuno coglie il suo richiamo, nessuno che gli rivolga anche una semplice occhiata.
Così lui, rannicchiato nel suo angoletto continua a versare lacrime, lacrime che straripano dalle mani e bagnano il terricio fra le sue gambe.


C'è già una piccola pozzanghera fra la terra... è da tanto che questa piccola creatura sta piangendo, ma fino ad ora neanche io me n'ero mai accorto.
Solo ora ho sentito i lamenti strozzati provenire da lontano, da una stanza remota di me stesso.

La cosa più brutta, ora, è che non riesco ad individuare questa camera, questa stanza Per quanto io mi muova, per quanto io corra, per quanto io chiami quel bambino, non riesco a trovarlo. Ora è più vicino e mi sembra di poter toccare le sue urla con un dito, ora è talmente tanto lontano che i suoi singhiozzi sono appena udibili.

Cosa c'è, piccolo?
Di cosa hai paura?
Perchè stai fermo in quell'angolo tutto solo?

...Qualcuno ti ha fatto del male?

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